Notizie storiche

L’antichità 

I primi segni di antropizzazione nell’area di Sissa  risalgono al Neolitico Antico, tra il 7000 e 6000 a.C..

A causa degli importanti e ricorrenti fenomeni alluvionali, l’area rivierasca dell’attuale fiume Po (già Eridano, Padus) molti reperti furono stati trasportati altrove o celati sotto abbondanti strati di sedimenti.

Alcuni reperti risalenti al 3500 – 2300 a.C. sono stati recuperati recentemente a oltre 8 mt. di profondità.

Verso la fase centrale dell’età del Bronzo, l’area padana fu cosparsa di numerosi insediamenti terramaricoli. Tra il XV sec. a.C. e la prima metà del XIV sec. a.C. è databile la Terramare (da terra marna, terra grassa e fertile) i cui resti, individuati nel 1864 dal Pigorini, erano situati in pieno alveo del fiume Po, a ca. 10 mt di profondità. 

I ritrovamenti dei sopralluoghi (oggetti in gesso corno, in pietra, ceramici, bronzi e incannucciati) sono ora conservati presso il complesso museale della Nuova Pilotta di Parma.

Lungo le sponde del fiume Taro, dei ritrovamenti di sepolcreti, focolai con resti di fauna, macine e bronzi, testimoniano la presenza di comunità organizzate presenti in loco.

Alla fine del II sec. a.C. risalgono invece le linee di centuriazione romana ancora presenti sul territorio (cardini KK XIII e XIV) nei pressi di Ronco Campo Canneto e S.Quirico oltre a probabili tracce di centuriazione fidentina tra Coltaro e Borgonovo.

Un’ampia area di ca. 5.000 mq individuata tra la sponda destra del fiume Taro, nei pressi di Gramignazzo, e le campagna a nord di Sissa, ha consentito numerosi ritrovamenti di tombe ad incinerazione con oggetti di corredo quali lucerne, coppe, bicchieri, piatti e monete risalenti all’epoca augustea e traianea (I – inizia II sec d.C.).

A seguito della crisi socio-politica, economica e demografica che ha colpito l’Impero Romano verso la metà del III sec. d.C. , verrà tentato un ripopolamento dei territori rivieraschi deportando gruppi di germani Alamanni e Taifali. Tale operazione non darà i benefici sperati  e  solo più tardi, con l’occupazione longobarda si avrà una ripresa demografica seppur con usi tipici di un popolo lungonomade e guerriero.

Solo tra il VIII e il  XII  sec., queste aree vennero intensamente occupate e le campagne tornarono ad essere runcate (dissodate: da quì si trae appunto il toponimo dell’attuale piccola frazione di Ronco Campo Canneto) e coltivate.

L’attuale insediamento urbano di Palasone che fu il fulcro originario dell’attuale territorio di Sissa, prende il nome dal termine palatium (l’edificio al quale venivano conferiti i prodotti dei poderi vicini). 

Fino ai primi decenni del IX sec. Palasone fu sede di una importante curtis che comprendeva anche l’area di San Secondo.

Già prima del 942 a Palasone fu edificato un Castellum citato più volte in documenti del X sec. dove se ne ribadiva l’appartenenza alla Chiesa di Parma.

I territori coltivati erano divisi in particelle definite  (dall’unione di tre unità potrebbe derivare il toponimo Trecasali).

Sissa nasce da un nucleo di fabbricati dominicali legati alla curtes di Palasone e poi da questa fisicamente divisa a seguito delle esondazioni del fiume Taro dando così origine al toponimo di Sixia (divisa appunto).

Già dal 945 il nome di Sissa è citato in vari documenti di definizione agraria.

L’età dei Terzi

Fino al XIV secolo Sissa era un feudo affidato alla Chiesa di Parma, poi passò nelle mani dei Terzi, casato originario di Bergamo, cui la famiglia Visconti concesse, qualche tempo prima, di ristrutturare  una vecchia torre in riva al Po e di continuare a difenderla nel nome del Comune di Parma.

Sotto i Terzi, Sissa conobbe un periodo di grande ricchezza e prestigio, come dimostrano le testimonianze che confermano la costruzione di una grande rocca, che sostenne più di un attacco nemico e sulle cui basi sorge l’attuale maniero sede comunale.

Famiglia di valenti soldati e difensori dei Guelfi, nel Quattrocento i Terzi erano in guerra con la famiglia dei Rossi, signori, tra l’altro, di San Secondo. Nel 1409, avvenne nella nostra  zona  un fatto davvero singolare: Ottobono Terzi, condottiero di grande virtù e altrettanta malvagità, costrinse i contadini di Fontanellato e Sissa (comprese alcune frazioni limitrofe) ad arare tutti i campi di frumento del feudo dei Rossi.

In seguito all’uccisione di Ottobono, per mano di Michele Attendolo Sforza, cominciò per Sissa e per la famiglia Terzi la decadenza.

Nel 1450 il paese diventò Contea.

Un avvenimento tragico colpisce Sissa nel 1630: arriva, tramite il fiorente commercio fluviale del porto di Torricella, la  peste che già  insediava Milano e i territori lombardi.

Nel XVIII secolo l’ultimo erede della famiglia Terzi sposa la marchesa Corona Rangoni, che apporta numerosi cambiamenti alla vita di corte e all’architettura locale.

Dopo la Rivoluzione Francese, a Sissa si insediano un Podestà e una milizia. Di questo periodo ci giungono alcune indicazioni che il delegato francese Fiorile, fornì a Moreau de Saint Méry (l’allora Amministratore Generale degli Stati Parmensi per conto della Repubblica Francese)in visita a Parma: “a Sissa si contavano circa 200 abitanti per circa 6000 biolche di terra, c’erano pochi anziani e i delitti erano rari”.

Nel 1805, con la soppressione dei feudi, al Conte Terzi rimangono solo la rocca, alcune case e qualche terreno.

Alla fine del XIX secolo la rocca e le proprietà della famiglia passavano ai Raimondi, che a  loro volta, vendettero  tutto al Comune  per 45.000  lire nel 1900. 

 

I Sindaci del Comune di Sissa dal 1946 ad oggi :

    • 28 Aprile 1945 MANINI GUIDO
    • 15 Aprile 1946 TESTI ORESTE
    • 07 Luglio 1946 FINARDI ERNESTO
    • 12 Dicembre 1948 FRATI PRIMO
    • 01 Luglio 1951 TESTI CESARINO
    • 05 Febbraio 1965 LORASCHI BRUNO
    • 05 Settembre 1975 PILETTI UMBERTO
    • 22 Aprile 1987 UBALDI EMILIO
    • 06 Marzo 1989 LAURINI GIORGIO
    • 28 Maggio 1990 CONSIGLI GIAN FRANCO
    • 14 GIUGNO 1998 FORNIA ANGELA
    • 7 giugno 2009 GRAZIA CAVANNA
    • 25 maggio 2014 NICOLA BERNARDI
    • 9 giugno 2024 GINETTO ZANICHELLI

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